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La mindfulness è semplicemente la condizione dell’essere pienamente consapevoli di ciò che sta avvenendo ora, senza desiderare che ciò che sta accadendo ora sia diverso.

Goditi il momento bello, senza volerlo trattenere a tutti i costi quando senti che cambierà (perché cambierà); vivi il momento brutto senza timore che sarà per sempre così (perché non lo sarà). J. Baraz

Se persino gli animali selvaggi possono essere educati gradualmente, con pazienza, allo stesso modo anche la mente umana può essere educata, gradualmente, passo dopo passo. Dalai Lama

Cos’è la mindfulness?

Mindfulness è la traduzione inglese del termine sati nell’antica lingua pali. Nella traduzione in lingua italiana si utilizzano diversi termini quali consapevolezza, presenza mentale, piena presenza o attenzione sollecita.

Ognuno di essi rimanda ad una sfumatura del significato del termine, che è molto più complesso ed articolato.

La definizione più utilizzata dal punto di vista scientifico è quella di Jon Kabat Zin (un medico che negli anni ’70 ha introdotto in maniera strutturata la mindfulness nel trattamento degli esiti da stress), ossia “[…] consapevolezza che emerge attraverso il prestare attenzione allo svolgersi dell’esperienza momento dopo momento in modo intenzionale, nel momento presente e con un atteggiamento non giudicante” (Kabatt-Zinn 1994).

Baer la definisce come “[…] osservazione non giudicante dell’incessante flusso degli stimoli interni ed esterni, così come arrivano” e Teasdale come “una sorta di attenzione saggia, nuda ed equanime, una presenza mentale che osserva il continuo e mutevole flusso di sensazioni, emozioni, pensieri nel qui ed ora, distinta quindi dall’attenzione funzionale, cioè finalizzata a uno scopo (condizionata da ciò che è utile e da ciò che non lo è).

Bishop parla inoltre di “autoregolazione dell’attenzione” (con intenzionalità e amore verso noi stessi) e orientamento verso l’esperienza (con curiosità, con apertura, con la mente del fanciullo).

In sostanza significa essere pienamente consapevoli di qualsiasi cosa stia accadendo nel momento presente, senza filtri e senza la lente del giudizio.

Che effetti produce?

Dal punto di vista concreto (e clinico), praticare questo atteggiamento (allenandosi attraverso la pratica formale e informale) comporta una serie di benefici dimostrati sul piano della salute mentale.

Poiché prestare attenzione alla propria mente, al suo funzionamento, ovvero essere presente a sé stessi, riveste un’importanza cruciale per l’equilibrio psico-fisico e per la capacità di rispondere al meglio allo stress quotidiano.

Attraverso la pratica della mindfulness possiamo imparare a riconoscere i nostri schemi di pensiero abituali e i nostri comportamenti consolidati, liberandoci dagli automatismi che riteniamo dannosi per la realizzazione dei nostri scopi e di ciò che è importante per noi.

La mindfulness può aiutarci a uscire dalle catene dei pensieri ripetitivi e distruttivi, ad accogliere sentimenti e pensieri “difficili”, ad individuare più chiaramente le loro radici e a vivere stati più profondi di di accettazione e pace.

La mindfulness fa per me?

Noi tutti possiamo coltivare questa qualità della mente poiché essa è già presente in tutti noi.

Nel momento in cui riconosciamo di non essere presenti diamo a noi stessi l’opportunità di vivere le nostre esperienza quotidiane appieno, abbracciando istante dopo istante ciò che accade.

L’atteggiamento opposto, ossia il sottrarsi alla paura ed al disagio, il diniego, il rifiuto, la repressione e la lotta contro ciò che stiamo provando conducono a lungo termine a amplificare la nostra sofferenza.

Jung diceva “ciò a cui resisti, persiste”.

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